Aiuto, mi si è ristretta la porta. La crisi della Lazio, quattro sconfitte e un pareggio nelle ultime cinque gare giocate tra coppe e campionato, è racchiusa tutta in quelle immagini regalate dalla trasferta romena di Europa League. Con i biancocelesti incapaci di capitalizzare neppure una delle tante palle-gol create. Una situazione che ha toccato l’apice a Bucarest, ma è il comune denominatore delle ultime cinque uscite laziali. Nelle quali i gol segnati sono stati appena 3, con una media di 0,6 per gara. Nelle precedenti 30 partite ufficiali giocate in questa stagione la squadra di Inzaghi ne aveva invece realizzati 76, alla media di 2,53 per gara.

CHE SUCCEDE?
Un rallentamento improvviso e inatteso, perché quei 76 gol erano stati distribuiti in maniera regolare tra tutte le partite. Tanto che, sempre nelle prime 30 partite giocate,solo due volte i biancocelesti erano rimasti a secco. Altre due volte è accaduto nelle ultime cinque uscite. Non una semplice coincidenza, dunque. Ma perché sta accadendo? E perché proprio ora? Tra le cause principali c’è innanzitutto la flessione di Ciro Immobile, che non segna da quasi un mese e mezzo (dalle 4 reti segnate a Ferrara il 6 gennaio). Il superbomber, con 26 gol fatti tra campionato e coppe, ha garantito un terzo di quel patrimonio, oltre alle reti propiziate indirettamente. Con lui che si è fermato (anche a causa di un infortunio dal quale è forse rientrato troppo in fretta), si è bloccata pure la squadra. Che, oltretutto,sta vivendo una fase di involuzione del gioco, causato da una stanchezza fisica e mentale, inevitabile per una formazione partita con obiettivi meno ambiziosi di quelli che può (ancora) realizzare.

LA SOLUZIONE
Ciò nonostante nelle ultime gare - ad eccezione di quella col Genoa - la Lazio ha creato tanto. E se i suoi giocatori fossero stati meno precipitosi la media gol non si sarebbe abbassata. Il tecnico, tuttavia, sta valutando di apportare qualche modifica alla formazione. L’idea è quella di proporre uno schieramento ancora più offensivo. Tanto la sua squadra non è e non potrà mai essere un bunker inespugnabile (se l'attacco resta il secondo della A, la difesa è addirittura undicesima). E allora tanto vale inserire un giocatore offensivo in più. È quanto dovrebbe accadere lunedì col Verona. Una svolta dettata pure dalle circostanze. La squalifica di Leiva costringerà Inzaghi a rivedere l’assetto del centrocampo. Così il tecnico pensa di accentrare Parolo al posto del brasiliano e arretrare Luis Alberto, che agirebbe da mezzala-trequartista alle spalle della coppia Immobile-Anderson.

MAL DI PANCIA NANI
Andrà invece in panchina Nani. Che radio spogliatoio segnala sempre più taciturno e inquieto. Non si sa se perché non riesce a rendere come vorrebbe o se per incomprensioni con l’allenatore. Risolto il caso Anderson, il prossimo potrebbe essere il suo. Anche se al momento non c’è stato alcun diverbio,solo i musi lunghi del portoghese. Che, continuando così, rischia di perdere il Mondiale.

Sezione: Avversari / Data: Sab 17 febbraio 2018 alle 12:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Ilaria Lauria
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