Blackout. Verrebbe quasi da rimangiarsi le parole spese dopo la partita vista col Chievo, ma non sarebbe giusto: tutte quelle qualità che facevano ben sperare, si sono viste davvero, quel giorno. E probabilmente sono rimaste al Bentegodi. Già, perché il Verona visto a Udine è sembrato una scoraggiante controfigura di quello visto appena una settimana prima in casa. In terra friulana ci si aspettava la partita della svolta, doveva esserlo, bisognava approfittare di un’Udinese così in crisi di risultati e con una situazione così incerta in panchina, e invece… Invece niente. I gialloblù sono stati in balia di una squadra che ha dimostrato di volersela giocare per davvero, trascinata da un pilastro come Di Natale, che in questa partita ci ha decisamente messo lo zampino.

 

Inutile stare a recriminare sul primo gol dell’Udinese in fuorigioco: è vero, lo è, e non è certo il primo torto arbitrale che (in silenzio) il Verona subisce. Ma non ci si può attaccare ad errori arbitrali quando l’attacco è sterile, il centrocampo non gira e si vedono svarioni difensivi e giocatori che dimenticano improvvisamente l’abc del calcio. Anche i cambi effettuati da Delneri in quest’occasione, sono stati più discutibili del solito. Mentalmente e fisicamente i giocatori sono apparsi appesantiti, affaticati. Questa volta, però, a differenza della gara con la Lazio, l’alibi della stanchezza a causa delle tante partite in pochi giorni non c’è. Non ce n’è nessuno, in realtà.

 

Durante la settimana ci sono stati proclami, buone intenzioni che facevano ben sperare i duemila tifosi al seguito della squadra, e anche tutti gli altri. Purtroppo, però, le parole non sono state tramutate in fatti: si è visto infatti un Verona arrendevole, privo di intensità, aggressività, voglia di rincorrere l’avversario e mettergli pressione. Un’involuzione preoccupante, considerando che le partite da giocare sono sempre meno e così anche le chance che ci si può permettere di sprecare.

 

Il Verona non può certo fare affidamento solo sulle partite tra le mura amiche, se vuole provare seriamente a salvare questa stagione maledetta: è necessario fare di più, e conquistare punti anche in trasferta, per tentare di raggiungere un obiettivo che sembra, purtroppo, sempre più distante.

 

La prossima partita sarà delicata, contro una Sampdoria che sì, ha appena vinto contro il Frosinone, ma che comunque non si trova in una situazione di classifica rassicurante. I gialloblù dovranno immediatamente ritrovare la lucidità necessaria per preparare al meglio questa sfida dal punto di vista fisico, sì, ma soprattutto dal punto di vista mentale. Il Verona non potrà contare su Pazzini, poiché squalificato: un grattacapo per il reparto offensivo, che Delneri dovrà sistemare nel miglior modo possibile.

 

Al mister spetta il delicato compito di rimettere in carreggiata i suoi uomini in meno di una settimana, sperando possa ridare alla squadra quella carica agonistica che contro l’Udinese è completamente mancata, in modo da affrontare la sfida con la Samp senza uscirne sconfitti.

 

Se dovesse essere retrocessione, il verdetto finale di questa stagione, che almeno il campionato venga concluso dal Verona con dignità.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 01 marzo 2016 alle 11:00
Autore: Giorgia Segala
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