Che Union Feltre! Il cuore e l’orgoglio, mescolati ad un atteggiamento da grande squadra che dimostrano determinatezza ed un grande cuore, stoppano l’Hellas Verona sullo 0–0. Il pareggio a reti inviolate dell’undici di Andreolla sugella una partita tesa e vibrante nonostante si trattasse solo di una semplice amichevole estiva. Per l’Union era la prima uscita, per gli scaligeri del neotecnico Fabio Grosso, campione del mondo con la nazionale italiana al mondiale di Germania 2006, era invece l’ultima; con questo pareggio per il Verona si chiude infatti il ritiro di Mezzano di Primiero. Un Verona con un organico comunque tale da poter disputare un torneo da protagonista nell’ormai imminente campionato di serie B. Due società diverse, due mondi differenti, professionisti e dilettanti, due stili a confronto, la cui differenza però non è risultata così abissale: Union ed Hellas Verona si sono infatti fronteggiati a viso aperto, senza timori.

LE INDICAZIONI I padroni di casa, più avanti nella preparazione e ovviamente tecnicamente superiori, hanno provato ad assediare l’undici di Andreolla, che ha però sempre retto con ordine giocando in maniera compatta, con la giusta distanza tra i reparti. Si è iniziato ad intravvedere qualcosa nella formazione feltrina, a cominciare dall’atteggiamento di cui il tecnico aveva parlato nel giorno del raduno, per poi passare alle idee di gioco espresso in campo. La tenuta fisica ancora non c’è, ma l’impressione è che il tecnico feltrino non impiegherà molto tempo a dispensare le sue idee di calcio alla truppa; un football pulito, palla a terra, come quello visto nell’esaltante stagione dei Giovanissimi, dove al “tiquitaqua” del possesso palla guardioliano, si alternavano le verticalizzazioni nel gioco sulle fasce, con un centrocampo di sostanza e qualità pronto a dettare i tempi. Idee, che se riproposte nella prima squadra, potrebbero far volare anche l’Union in D.

LA PARTITA A Mezzano, Andreolla alterna un paio di formazioni per tempo, varando un 4-4-2 con De Carli ed Episcopo in mezzo al campo, pronti a dettare i tempi. Grosso si affida invece al consolidato 4-3-3, con Pazzini punta centrale, supportato sulle ali da Lee ed Eguelfi. L’Union parte forte e al 2’ guadagna il corner su iniziativa di un ispirato Madiotto; l’Hellas prende però campo e reagisce con Pazzini, sorvegliato da Trevisan, ma il tiro è alto (7’). Poco dopo Pazzini ci riprova, così come Tupta, ma Corasaniti dice no e devia in corner. La squadra di Grosso, che inverte gli esterni, fa girare palla, ma non si passa; Lee ci prova così dalla distanza, ma Corasaniti para. Allo scadere bella azione dell’Union, con la scorribanda di Paludetto sulla fascia destra che crossa per Madiotto, il quale non riesce ad imprimere forza al pallone, sul terreno reso scivoloso dalla pioggia. Allo scadere Crivaro calcia alto (43’). Nel secondo tempo l’Union regge sempre con ordine ad un Verona che tenta spesso l’assedio sfiorando il vantaggio in tre occasioni. Al 61’ con Crescenzi, che da buona posizione calcia a lato, poi al 65’ con Kumbulla, ma qui Tognon compie una prodezza, volando all’incrocio dei pali e respingendo il tiro sopra la traversa. Al 85’ Gustafson colpisce infine il palo, ma l’Union tiene.

Sezione: Focus / Data: Dom 22 luglio 2018 alle 13:30 / Fonte: Corriere delle Alpi
Autore: Anna Vuerich
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