Prima che arrivasse Borriello, prima che Antenucci tornasse di moda, prima ancora che Bonazzoli potesse mettersi in mostra e dimostrare di essere davvero uno dei prospetti più interessanti del panorama nazionale, prima di tutto ciò in principio fu Alberto Paloschi. Il grande colpo dell’estate spallina, quello per cui Davide Vagnati dovette sudare ben più delle proverbiali sette camicie per strapparlo a una concorrenza nutrita e portarlo alla corte di Leonardo Semplici. La pedina sulla quale fondare le fortune offensive di una Spal che all’epoca (inizio luglio) doveva ancora prendere una fisionomia ben definita, decidendo di puntare forte sull’attaccante cresciuto nel vivaio del Milan, ma reduce da un annus horribilis in quel di Bergamo, sponda Atalanta. Borriello un mese più tardi si sarebbe preso paillettes e lustrini, tanto da essere considerato (mediaticamente ma non solo) il vero colpo dell’estate spallina. Solo che arrivati alle porte delle due gare probabilmente più importanti della stagione, se là davanti c’è una certezza quella fa rima con Paloschi.

Sezione: Focus / Data: Sab 09 dicembre 2017 alle 14:30
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
vedi letture
Print