Per fermare la Lazio ci sarà bisogno di un Hellas senza limiti. Non inganni il calo biancoceleste, con le
quattro sconfitte consecutive subite dalla squadra di Simone Inzaghi tra campionato ed Europa League. Né si pensi
che l’attacco a valanga dei laziali si sia ridimensionato, visto che nelle ultime partite i gol, che prima erano garantiti
in abbondanza, si sono rarefatti.
Il Verona, domani (fischio d’inizio alle 20.45), per uscire con un risultato positivo dall’Olimpico, dovrà superare se stesso.

La Lazio è la seconda squadra più prolifica della Serie A, dopo la Juventus. L’Hellas, al contrario, è quella che di reti ne incassa di più, alle spalle del Benevento. Il copione che definisce le premesse della partita di Roma sta anche in questa statistica.
Traduzione: per stoppare la Lazio occorre giocare una partita poco meno che perfetta.
Da ieri il Verona si è trasferito nella capitale, anticipando il ritiro pre-gara. Sul campo dell’hotel Mancini, all’Eur, Fabio Pecchia studia le mosse per arginare la forza d’urto che si presenterà di fronte all’Hellas.
Simone Inzaghi, per supplire alle difficoltà del periodo in fase realizzativa, si prepara a supportare Ciro Immobile con Felipe Anderson e a lanciare i suoi in un assalto in stile Fort Alamo. Pecchia, dal canto suo, valuta il modo migliore per cementare una difesa che è sempre stata fragile e per affilare il contropiede, l’arma tattica cui si affida l’allenatore del Verona per pungere la Lazio.
Proprio per questo motivo ragiona sulla posizione di Romulo. L’assenza di Alex Ferrari, replicata dopo il forfait di Genova (la caviglia sinistra non smette di ballare, il difensore non è nemmeno partito per il ritiro romano), apre un vuoto sulla fascia destra.

L’Hellas soffre della consueta sindrome da coperta corta e Pecchia si trova costretto a pensare di riproporre Romulo terzino. Un grattacapo che incide nella preparazione della partita. Il problema grosso non risiede soltanto nel fatto che Romulo non abbia le caratteristiche naturali per difendere – e anche con la Sampdoria l’ha evidenziato –, ma anche nel rischio di togliergli i compiti di ala destra.
Così, il Verona cadrebbe in un doppio equivoco: non avere un terzino puro per contenere la spinta della Lazio su quel lato di campo e perdere, in buona parte, la carica propulsiva del proprio uomo più avvezzo a scatenare il contropiede.
L’Hellas si può permettere di cadere in una situazione simile? Ovviamente no, e Pecchia è il primo a saperlo. Tuttavia, a mancare, sono le alternative. Eppure il tecnico gialloblù non scarta delle idee da passare al vaglio. Per alzare Romulo potrebbe inserire Heurtaux come terzino destro (oppure Caracciolo). Una pista più complessa, invece, conduce al cambio di modulo. Non vuole perdere velocità e corsa sulla destra, Pecchia, ma fa i conti con dei limiti oggettivi. Esattamente quelli che il Verona deve scavalcare per tornare dall’Olimpico
senza danni.

Sezione: Focus / Data: Dom 18 febbraio 2018 alle 10:30 / Fonte: Il Corriere di Verona
Autore: Anna Vuerich
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