Nessuno mette in dubbio il rispetto delle regole. Ancora una volta, però, si sono accaniti contro i tifosi del Verona. Venerdì pomeriggio il Casms, il comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive che fa capo al Viminale ha deciso di vietare la trasferta di Genova ai fedelissimi dell’Hellas. Gli incidenti di domenica scorsa tra i tifosi gialloblù e quelli della Roma, a due passi dal Bentegodi, avrebbero portato a questa decisione. Pur sapendo che esiste un gemellaggio storico tra i supporter della Sampdoria e quelli del Verona, i responsabili del ministero dell’Interno non hanno voluto sentir ragioni, anzi sono stati irremovibili per accentuare la punizione, per rendere la bastonata ancora più forte.«Hai rubato le caramelle? Hai preso un cinque a scuola? Hai mancato di rispetto alla maestra? Allora non ti faccio uscire con i tuoi amichetti...». Ti rovino la festa, ti dò una sberla in faccia e ti tocco nei tuoi interessi  più cari così sei costretto a reagire, altrimenti abbassi le orecchie e subisci. Più una repressione che una forma di educazione. Ancora una volta due metri e due misure. L’8 dicembre scorso alcuni tifosi del Napoli hanno bloccato uno dei corsi principali della nostra città, hanno portato il terrore in centro e hanno sfasciato un bar. A due mesi di distanza sono ancora liberi e impuniti. E non mi pare, però sarei contento di essere smentito, di aver visto trasferte vietate agli ultras del Napoli. Tutto nel silenzio dei nostri politici, degli amministratori, dei magistrati e dei responsabili delle forze dell’ordine.

Sezione: Focus / Data: Lun 12 febbraio 2018 alle 14:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Ilaria Lauria
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