Si è conclusa l’indagine avviata dalla Digos di Verona dopo la violenta rissa tra opposte fazioni ultras lo scorso 4 febbraio nei pressi dello stadio “Bentegodi”. Quel giorno vennero arrestati 21 tifosi romanisti con l’accusa di rissa aggravata, possesso, utilizzo e lancio di bastoni, mazze e altri oggetti.

I tifosi romanisti erano giunti a Verona non solo per assistere alla partita, ma anche per “confrontarsi” con gli acerrimi rivali dell’Hellas. Avevano lasciato le auto con il motore acceso fuori dal consueto percorso che i tifosi ospiti intraprendono per giungere al “Bentegodi”. Non avevano segni distintivi per il timore di essere intercettati dalla polizia. Il gruppo di ultrà era riuscito ad avvicinarsi allo stadio in forma anonima, presumibilmente utilizzando itinerari alternativi.

Gli ultras veronesi, come di consueto, erano arrivati allo stadio sin dalle prime ore del mattino per presidiare il “loro” territorio. Lo scontro è scoppiato in viale San Marco, dove ad attenderli si era già schierato il gruppo romanista. Gli scontri erano durati pochissimi minuti grazie al rapido intervento dei reparti di polizia.I veronesi si sono dispersi a piedi nelle stradine laterali, mentre i romanisti sono scappati sulle auto lasciate con il motore acceso.

La Digos si era posta all’inseguimento delle auto riuscendo a bloccarle . A bordo delle automobili sono state identificate 21 persone, tutte riconducibili a diverse compagini ultrà del panorama capitolino: tutte arrestate in flagranza.

Già nel corso della stessa nottata, dopo aver esaminato le immagini registrate, la polizia tentava di arrestare gli ultras dell’Hellas. A conclusione delle indagini avviate dalla Digos, 26 di loro, di età compresa tra i 17 ed i 45 anni, sono stati individuati e dovranno rispondere dinanzi di rissa aggravata, possesso, utilizzo e lancio di bastoni, mazze ed oggetti atti ad offendere.

Tra questi, sei sono stati denunciati anche per travisamento in luogo pubblico. Anche in questa occasione si è avuta la prova della presenza sul teatro degli scontri, al fianco degli ultras gialloblu, di elementi francesi (due, di cui uno con precedenti specifici e già sottoposto a Daspo) e di tre ultras laziali. Per quanto riguarda i 21 ultras nostrani, 12 di loro sono già stati sottoposti a provvedimenti di Daspo per aver commesso in passato reati in occasione di manifestazioni sportive.

Tra loro, cinque hanno già scontato per ben due volte il provvedimento amministrativo; uno di loro, addirittura, è già stato gravato da 3 Daspo. Nei confronti di tutti i responsabili dei reati contestati, il questore di Verona Ivana Petricca ha emesso 47 provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, della durata variabile da uno a cinque anni (per alcuni è stato previsto anche l’obbligo di firma).

 

Sezione: Focus / Data: Ven 08 giugno 2018 alle 14:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Davide Bellocchio
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