Luigi Delneri ha partecipato alla consueta conferenza stampa pre-partita e ha parlato della sfida di domani, dei suoi giocatori e del futuro del Verona:
«Noi stiamo bene, veniamo da quattro risultati utili consecutivi e questo deve darci l’energia per andare avanti. In questa vittoria, per come è arrivata, di questa squadra si è visto il carattere. Dobbiamo pensare che non si è ancora fatto niente, non è stata questa vittoria a mettere fine alla crisi, ma il fatto di essersi sbloccati deve essere una base per tornare a fare risultato. Non so quante squadre ultime in classifica abbiano queste energie mentali da portare in campo, questo mi dà grande affidabilità. La vittoria, quindi, è un punto di partenza e non di arrivo.
Sulla formazione abbiamo ancora qualche dubbio, stanno tutti abbastanza bene e, a parte Siligardi, non hanno recuperato solo Rebic, Souprayen e Viviani. Specialmente tra i nuovi arrivati alcuni devono ancora trovare il ritmo di gara. Dobbiamo fare delle riflessioni su chi mandare in campo per sfruttare appieno tutte le risorse a disposizione. Sono i risultati a cambiare tutto. Abbiamo meno punti di quanti ne avremmo meritati sul campo, solo con la Juventus abbiamo meritato di perdere, quindi siamo in credito.
Come sarà domani contro l'Inter? Sappiamo di affrontare una squadra in difficoltà per gli obiettivi che si è preposta, ma con giocatori che possono risolvere la partita in qualunque momento. L'Inter muta molto spesso, non ha grossi punti di riferimento se non la qualità stessa dei giocatori. Noi tante volte abbiamo risolto le partite con chi è subentrato, e così deve essere anche domani. Dobbiamo poter modificare le situazioni di gioco all'interno della gara, questo è basilare. L’Inter ci affronterà sapendo che avranno davanti una squadra che non ha le caratteristiche di un'ultima in classifica e che se non sapranno essere perfetti potranno correre dei rischi.
Chi metterò in campo? Non possiamo fare dei pronostici su Toni e Pazzini, sono entrambi in grado di fare tutti i 90 minuti. Se giocheranno insieme o uno solo dei due dipenderà più dall’intento tattico della gara stessa che dalle condizioni fisiche. Pazzini è un attaccante affermato in Serie A, a Milano non lo hanno sfruttato appieno, sta ritrovando continuità e condizione in partita, può migliorare ancora. Ora sta recuperando e deve imparare a giocare insieme a Toni e Gomez: tutti questi tre sono papabili per una maglia da titolare. Hanno tutti esperienza e caratteristiche da goleador. Il Verona non può giocare con una punta sola, perché con questi giocatori di movimento limitato bisogna avere due punti di riferimento.
Gilberto? Mi piace, ma arriva da un infortunio e deve ritrovare il ritmo partita, così come Emanuelson. Ha qualità importanti, ma è basilare che entri con una mentalità simile a quella di mercoledì. Questi brasiliani sono molto spensierati, propositivi, mi piace questo tipo di giocatori. Per il proseguo del campionato, sarà importante.
Romulo? Viene da un grosso infortinio, ma è un giocatore forte e quando starà bene saprà dare il suo apporto al massimo delle sue qualità.
Samir? E' un centrale di grande applicazione e intensità, con un buon piede, ma nella difesa ci sono meccanismi da imparare bene prima di giocare. A breve sarà pronto e potrà dare respiro a un reparto molto utilizzato.
Cos'è cambiato secondo me? Si corre meglio, da un po' di tempo a questa parte, perché dobbiamo coprire una porzione di campo minore con la difesa alta. Il Verona non può permettersi di giocare basso, difensivamente, a meno che non sia l'avversario ad imporlo con la propria superiorità. Ma la nostra idea di base deve essere quella di stare alti, nonostante possa sembrare pericoloso. Ma ciò che è più pericoloso è avere molti avversari in area di rigore, e non concedendolo stiamo subendo molti meno tiri. Devo dire che corriamo molto, ora bisogna migliorare anche la concretezza in zona gol. A vedere la classifica, i nostri punti sembrano pochi ma dobbiamo vincere spesso per avvicinarci a Frosinone e Carpi. Poi arriveranno gli scontri diretti e se riusciremo a restare agganciati avremo le nostre possibilità".
«Noi stiamo bene, veniamo da quattro risultati utili consecutivi e questo deve darci l’energia per andare avanti. In questa vittoria, per come è arrivata, di questa squadra si è visto il carattere. Dobbiamo pensare che non si è ancora fatto niente, non è stata questa vittoria a mettere fine alla crisi, ma il fatto di essersi sbloccati deve essere una base per tornare a fare risultato. Non so quante squadre ultime in classifica abbiano queste energie mentali da portare in campo, questo mi dà grande affidabilità. La vittoria, quindi, è un punto di partenza e non di arrivo.
Sulla formazione abbiamo ancora qualche dubbio, stanno tutti abbastanza bene e, a parte Siligardi, non hanno recuperato solo Rebic, Souprayen e Viviani. Specialmente tra i nuovi arrivati alcuni devono ancora trovare il ritmo di gara. Dobbiamo fare delle riflessioni su chi mandare in campo per sfruttare appieno tutte le risorse a disposizione. Sono i risultati a cambiare tutto. Abbiamo meno punti di quanti ne avremmo meritati sul campo, solo con la Juventus abbiamo meritato di perdere, quindi siamo in credito.
Come sarà domani contro l'Inter? Sappiamo di affrontare una squadra in difficoltà per gli obiettivi che si è preposta, ma con giocatori che possono risolvere la partita in qualunque momento. L'Inter muta molto spesso, non ha grossi punti di riferimento se non la qualità stessa dei giocatori. Noi tante volte abbiamo risolto le partite con chi è subentrato, e così deve essere anche domani. Dobbiamo poter modificare le situazioni di gioco all'interno della gara, questo è basilare. L’Inter ci affronterà sapendo che avranno davanti una squadra che non ha le caratteristiche di un'ultima in classifica e che se non sapranno essere perfetti potranno correre dei rischi.
Chi metterò in campo? Non possiamo fare dei pronostici su Toni e Pazzini, sono entrambi in grado di fare tutti i 90 minuti. Se giocheranno insieme o uno solo dei due dipenderà più dall’intento tattico della gara stessa che dalle condizioni fisiche. Pazzini è un attaccante affermato in Serie A, a Milano non lo hanno sfruttato appieno, sta ritrovando continuità e condizione in partita, può migliorare ancora. Ora sta recuperando e deve imparare a giocare insieme a Toni e Gomez: tutti questi tre sono papabili per una maglia da titolare. Hanno tutti esperienza e caratteristiche da goleador. Il Verona non può giocare con una punta sola, perché con questi giocatori di movimento limitato bisogna avere due punti di riferimento.
Gilberto? Mi piace, ma arriva da un infortunio e deve ritrovare il ritmo partita, così come Emanuelson. Ha qualità importanti, ma è basilare che entri con una mentalità simile a quella di mercoledì. Questi brasiliani sono molto spensierati, propositivi, mi piace questo tipo di giocatori. Per il proseguo del campionato, sarà importante.
Romulo? Viene da un grosso infortinio, ma è un giocatore forte e quando starà bene saprà dare il suo apporto al massimo delle sue qualità.
Samir? E' un centrale di grande applicazione e intensità, con un buon piede, ma nella difesa ci sono meccanismi da imparare bene prima di giocare. A breve sarà pronto e potrà dare respiro a un reparto molto utilizzato.
Cos'è cambiato secondo me? Si corre meglio, da un po' di tempo a questa parte, perché dobbiamo coprire una porzione di campo minore con la difesa alta. Il Verona non può permettersi di giocare basso, difensivamente, a meno che non sia l'avversario ad imporlo con la propria superiorità. Ma la nostra idea di base deve essere quella di stare alti, nonostante possa sembrare pericoloso. Ma ciò che è più pericoloso è avere molti avversari in area di rigore, e non concedendolo stiamo subendo molti meno tiri. Devo dire che corriamo molto, ora bisogna migliorare anche la concretezza in zona gol. A vedere la classifica, i nostri punti sembrano pochi ma dobbiamo vincere spesso per avvicinarci a Frosinone e Carpi. Poi arriveranno gli scontri diretti e se riusciremo a restare agganciati avremo le nostre possibilità".
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