Contro la Lazio i gialloblù sono usciti dal campo a mani vuote. Al termine di una partita disputata con grande applicazione, e preparata nei minimi particolari, il colpo di testa di Milinkovic-Savic in pieno tempo di recupero ha vanificato ogni sforzo. La sconfitta, maturata contro una squadra che ha confermato di disporre di un notevole bagaglio tecnico, è parsa immeritata. Il pareggio, sentito da più parti, è sembrato il risultato più giusto. In ottica futura, tuttavia, nulla cambia per la squadra di Juric - contro la Lazio sostituito in panchina da Paro perché squalificato - che avendo già messo in cassaforte la salvezza, punta eventualmente al miglioramento del risultato ottenuto nello scorso torneo, senza dover fare i conti con particolari ansie da risultato. 

Ci sono, tuttavia, due aspetti da non sottovalutare. Per la terza volta in questo campionato, la sesta da quando il tecnico croato siede sulla panchina gialloblù, l'Hellas ha subito gol nei minuti finali, vedendo svanire sotto gli occhi punti importanti e risultati di assoluto prestigio. Inoltre, cosa non da meno, quella contro i biancocelesti è anche la terza sconfitta consecutiva che avviene tra le mura del Bentegodi, solitamente ritenuto, almeno in queste ultime due stagioni, fortino quasi inespugnabile. Fare drammi sarebbe sbagliato tuttavia si tratta, in entrambi i casi, di segnali da prendere nella giusta considerazione, il cui miglioramento rappresenta la base fondamentale di un naturale, e auspicabile, processo di crescita e miglioramento

Sezione: Editoriale / Data: Lun 12 aprile 2021 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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