Neutralizzare le scorie da derby per incassare il massimo dal Bentegodi, stadio amico del club di Urbano Cairo (4 successi e un pari tra serie A e B), contro il Verona penultimo in classifica. Due obiettivi in uno che per questo Toro risultano molto più semplici nella teoria che nella pratica.
Sì, perché la stagione dei granata è una carambola di rimpianti e occasioni perse che d’ora in avanti costringeranno Belotti e compagni a non sbagliare più, soprattutto con squadre alla portata contro cui finora sono stati scialacquati 14 punti che avrebbero dato ben altra luce al campionato.

Oggi il pericolante Verona dell’ancor più in bilico tecnico Fabio Pecchia - in odor di esonero in caso di sconfitta - sarà l’ennesima prova di maturità di un gruppo che dopo due terzi di torneo ha fallito le sue occasioni d’oro, ma che nonostante ciò rimane incollato al sogno d’Europa. La sfida è topica per il campionato del Toro, anche perché arriva dopo la mazzata data all’umore dalla sconfitta con la Juve. «È stata una partita di altissimo livello, sembrava la Champions, abbiamo costruito 3 palle gol contro un grande avversario, ma raccolto zero - chiude il capitolo Mazzarri -, ci è bruciata, eravamo molto arrabbiati. Ho lavorato tutta la settimana per liberare la mente dei miei dai pensieri negativi, non è stato facile, ma ci ho provato in tutti i modi: siamo convinti di fare un’ottima gara, poi tireremo le somme. Futuro? Guardiamo alla prossima, con il Verona per me vale una finale».

«Sono garante dei tifosi»
Concentrazione alta e Andrea Belotti, la cura per riprendere la strada della vittoria: la media di 2,4 gol a partita dei granata quando hanno giocato in casa dell’Hellas scalda i piedi del bomber, dalle cui prodezze passerà la felicità del Toro, anche se l’ex del Palermo non ha mai segnato ai gialloblù. Il Gallo tornerà al centro nel tridente anomalo con Iago Falque e Niang, visto che i due esterni potrebbero partire un po’ più indietro. «Nel calcio occorrono testa, gambe e carica nervosa - avverte Mazzarri -, dovremo giocare tenendo ben presente questi aspetti. Io sarò il garante dei tifosi, chi non mi dà garanzie starà fuori. Niang è forte, ma mi aspetto sempre di più da lui. Ljajic? C’è chi capisce prima e chi dopo il mio modo di giocare. Se dimostra, come credo, di averlo compreso, c’è spazio anche per lui». Con Molinaro (frattura perone), Bonifazi (guaio muscolare) ed Edera (botta) rimasti a casa, l’unico dubbio riguarda la mediana, dove Acquah insidia Baselli in debito d’ossigeno. Lyanco torna in lizza dopo due mesi dall'infortunio.

Sezione: Avversari / Data: Dom 25 febbraio 2018 alle 12:00 / Fonte: La Stampa
Autore: Anna Vuerich
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