«Sembra quasi una sceneggiatura da film Oscar». La sceneggiatura dice che il derby di Rolly Maran è il derby del record. L’uomo di Trento, stasera, aggancia Gigi Delneri e diventa l’allenatore del club della Diga con più panchine di A in gialloblù, 134. «Un orgoglio impreziosito dal fascino di questa gara», dice Maran: «È un record che ci tengo a onorare». È un record che fa cornice alla partita. Ma è il quadro che bisogna guardare. E il quadro racconta di un Chievo che non può sbagliare. Il derby d’andata, 3-2 per Pellissier e soci, fu una specie di sigillo: 15 punti nelle prime 9 partite. Da allora a oggi di partite ne sono passate 17 e il Chievo è lì a quota 25, cioè a quota bassa, fin troppo. Non è il Chievo di fine ottobre, dunque. Ma non è nemmeno il Chievo di uno, due mesi fa. E Maran rimarca, alla vigilia, che «dopo tanto tempo abbiamo lavorato con quasi tutta la rosa in condizione, a Veronello, e la qualità del lavoro stesso ovviamente s’è alzata». C’è una bella differenza rispetto al Chievo cui si era abituati ultimamente, ossia quello tartassato dagli infortuni. Il solo indisponibile, per il derby, è Gamberini. Assenza di peso. Ma lì, in mezzo alla retroguardia, scatterà l’ora di un altro senatore, Dainelli. E pian piano, intanto, i Castro e Inglese stanno ritrovando la forma. «Siamo carichi e le garanzie, la squadra, me le ha già date in settimana»,riflette Maran. Come a dire che, per i suoi, già il fatto di potersi allenare col gruppo pressoché integro è una gran fonte d’ottimismo. «Sono convinto che faremo una grande partita». Ottimismo che, poi, deve conciliarsi con la concentrazione verso un match delicatissimo. «Il Verona è in un momento positivo. Noi, invece, al netto della sconfitta di Firenze, abbiamo ritrovato certezze superando il Cagliari due turni fa». C’è da superare il Verona, adesso. E Maran pensa a una partita così: «Mi aspetto un Verona compatto che ci darà pochi spazi, cercherà di farci giocare il meno possibile e punterà a ripartire veloce.Ma ciò che conta è che il nostro atteggiamento non sia influenzato dal loro piano gara. Non ci dobbiamo snaturare». In un derby in cui l’approccio avrà parecchio peso – e l’approccio del Chievo a Firenze, due settimane fa (a proposito, Sorrentino giocherà con dei guanti in memoria del capitano viola Davide Astori), è stato tutt’altro che tignoso – va calcolato pure il peso delle scelte tattiche. Maran s’è quasi sempre affidato al 4-3-1-2, quest’anno. Al netto di gare come quelle contro Atalanta, Napoli e Roma, in cui la scelta è stata infoltire la mediana passando al 4-4-2. Contro l’Hellas, quest’ultima è una variante da tenere d’occhio: potrebbe, Maran, rinunciare a una punta per inserire Bastien o Depaoli o Giaccherini, allargando così il raggio di copertura del centrocampo. Oppure, l’altra alternativa sarebbe il centrocampo a tre schierando però un tandem Birsa-Giaccherini alle spalle di Inglese: «Ci può stare, è una soluzione cui ho pensato», annuiva ieri il timoniere clivense. Un po’ di pretattica c’è. Così come il dubbio su Cacciatore, che è rientrato in gruppo dopo l’acciacco muscolare ma potrebbe non essere al top. «Valuto fino all’ultimo», risponde Maran.

Sezione: Avversari / Data: Sab 10 marzo 2018 alle 14:45 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Ilaria Lauria
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