Quello che conta è vincere e stasera il Verona, con ogni probabilità, festeggerà la nona promozione in Serie A. Un pareggio a Cesena ed è fatta: obiettivo raggiunto. Con merito. Ma con un doppio colpo di coda il voto finale potrebbe salire ancora.

 

IL MERITO – Il ritorno in Serie A un anno dopo è meritato perché il Verona – a differenza di tutte le rivali – è stato per tutta la stagione lassù. A parte il quinto posto seguito allo scivolone di Benevento (giornata 3) e il quarto toccato dopo la caduta a Frosinone (giornata 27), la squadra di Fabio Pecchia è sempre stata nelle prime tre posizioni.

Primo al giro di boa e fino alla giornata 25 (ko ad Avellino), poi è sempre stato secondo o terzo (giornata 27 esclusa) fino al sorpasso definitivo della giornata 36, con la sola Spal rimasta davanti e il Frosinone tenuto dietro.


NUMERI – Certo, nel ritorno il rendimento non è stato quello dell’andata, quando il Verona ha vinto 4 partite e segnato 16 reti in più. Nel ritorno le sconfitte si sono equivalse, la difesa non ha più preso imbarcate (6 gol in meno subiti), non ci sono state partite memorabili ma una costanza di rendimento apprezzabile, figlia del carattere di una squadra che non si è mai buttata giù. E ora che questa serie di 7 gare utili (con 15 punti contro i 10 del Frosinone, che era primo) è stata decisiva.


COLPI DI CODA – È il minimo sindacale? No, lo sarebbe stato per vincere i playoff. Ma per essere la squadra con il monte ingaggi nettamente più alto del torneo non è di sicuro il massimo dei risultati. Per questo c’è la possibilità di dare un colpo di coda e chiudere in bellezza, arricchendo il piatto della promozione con altre due portate di livello.

Il Verona se vince a Cesena potrebbe arrivare primo: basta che la Spal nel giorno della festa non batta il Bari e il sorpasso (in virtù del vantaggio nello scontro diretto) sarà compiuto. E poi c’è Pazzini, l’uomo della Provvidenza, il principale artefice della promozione insieme al lavoro silenzioso di Pecchia.

Che c’entra il Pazzo? Gli manca un gol per salire a quota 24 e diventare (insieme a Cacia nel 2013) il miglior marcatore in un campionato dell’Hellas. Con una doppietta il trono sarebbe tutto suo. L’ultimo gol è stato quello di Bari il 22 aprile, poi per quattro giornate è rimasto a secco. Stasera non potrà non partecipare alla festa.

 

Sezione: Copertina / Data: Gio 18 maggio 2017 alle 12:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Giorgia Segala
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