Le dichiarazioni di Alessio Cerci durante la conferenza stampa per la sua presentazione ufficiale:

"Verona per me ha sempre rappresentato una piazza importante: valutando bene e riflettendoci, è stata la miglior decisione da prendere. Ho parlato con la società che è stata molto convincente, ho preso questa decisione con la massima tranquillità. È importante io torni a giocare con continuità, il Verona ha dimostrato il massimo interesse nei miei confronti e io sono molto contento.

La squadra? C’è tutto per tornare protagonisti, stiamo costruendo un buon organico, la società ha fatto buoni acquisti e quindi adesso sta a noi lavorare giorno dopo giorno per farci poi trovare pronti, non solo per l’inizio del campionato ma anche per la prima partita di Coppa Italia.

Come sto fisicamente? Sto bene, qualche acciacco nei ritiri ci sta perché lavoriamo molto, però questo è il ritiro, sono contento di provare queste sensazioni perché era da un po’ che non le provavo.

Tridente con Cassano e Pazzini? Tutto è possibile, soprattutto se ci si mette a disposizione e si ha voglia di mettersi in gioco. Poi sono scelte che spettano al mister, però io sono a disposizione completa per qualsiasi cosa.

Se rappresento una scommessa? Scommessa forse è un termine un po’ forzato, non ho cominciato ieri a giocare a calcio: ho avuto quasi due anni di stop, non sono andati molto bene anche a causa di infortuni, però credo di aver comunque dimostrato qualcosa in carriera. Ho colto al volo l’opportunità di rimettermi in gioco, per me vale moltissimo.

Cosa posso dare al Verona? Il mio obiettivo è sicuramente quello di ritrovare me stesso, sono qui per ritrovare l’Alessio Cerci che tutti hanno conosciuto prima di due anni fa.

La frase sull’andare “nel calcio che conta”? Seppur sia stata attribuita spesso a me, quella frase l’ha detta mia moglie in uno sfogo, non io, e non era una cosa contro il calcio italiano, anzi: noi volevamo rimanerci, ma non c’è stata la possibilità per varie situazioni, anche spiacevoli, che è inutile approfondire. Gli obiettivi quest’anno sono tanti, e io devo dimostrare di poter essere il giocatore che ho fatto vedere in passato.

C’è stato molto accanimento nei miei confronti ed è evidente, ma chi mi conosce bene sa che persona sono, mi è spiaciuto molto; le parole però se le porta via il vento, l’importante è lavorare e far parlare il campo.

Ingaggio? Ho rinunciato a parecchi soldi per venire a Verona, perché credo in me stesso, so che posso dare ancora tanto al calcio e a me stesso, Verona è la piazza giusta per ripartire.

La mia avventura spagnola? Sono arrivato a Madrid che non avevo fatto alcuna preparazione perché era un periodo di riposo, non ho mai fatto partite, non mi sono quasi mai allenato arrivando a settembre, per cui già ero partito male. Però non sto qui a fare polemica, ne ho già passate tante e non voglio andare oltre, mi spiace le cose siano andate così perché la decisione di andare in Spagna è stata mia, pensavo di fare meglio ma sono accadute diverse cose che han fatto sì io non abbia avuto un’esperienza positiva.

Rifarei quella scelta? Non la rifarei per tanti motivi: a Torino avevo tutto, i tifosi, un allenatore che mi stimava moltissimo con cui ho instaurato un rapporto importante… Quindi no, non la rifarei, ho perso tanto a livello umano, da quell’esperienza. Avevo fatto quella scelta per confrontarmi con un altro calcio e giocare la Champions League, volevo fare un passo avanti nella mia carriera ma col senno di poi non è semplicemente andata.

Nazionale? Il mio obiettivo è fare benissimo in questa stagione, ritrovare il vero Cerci qui al Verona perché qui ci sono le condizioni per farlo, c’è anche una grandissima tifoseria, molto calorosa, che ci dà una mano. Sono qui per riconquistare tutto ciò che ho perso in questi anni.

Momento umanamente più difficile? Sicuramente i quasi due anni di stop, in cui non ho più fatto una partita vera, poi a maggio scorso c’è stato anche l’intervento al ginocchio che forse avrei dovuto far prima; è stato un periodo davvero duro, la mia famiglia mi ha tenuto a galla. Il passato però è passato, ora sono felice di essere qui e di intraprendere questa nuova avventura.

Adesso voglio parli il campo, devo riconquistare me stesso, la mia fiducia e la spensieratezza che mi ha portato ad esser il giocatore che sono stato in passato. Ho molto entusiasmo, ho lasciato alle spalle tutte le cose negative e con una spensieratezza ritrovata affronto questa nuova esperienza, mi sono prefissato molti obiettivi e voglio essere all’altezza di tutti."

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 21 luglio 2017 alle 16:30
Autore: Giorgia Segala
vedi letture
Print