C’è un romanzo bellissimo, anche se minore, di Stephen King, si chiama «La lunga marcia». Regole: ti iscrivi, cominci a camminare, l’ultimo che resta in gara vince. Il problema è che non ti dicono proprio tutto tutto: perché non solo non puoi fermarti — troppo facile—ma la velocità non deve scendere sotto una certa soglia (mi pare fossero 6 km/h ma sono passati tanti anni...) per più di due volte, alla terza... lasciamo perdere.
Allora, non per metterla sul drammatico, però la corsa alla Serie A ha una vaga atmosfera alla Stephen King: diciamo che puoi permetterti un paio di crisi-crisette, già alla terza rischi di essere fuori dalla gara. Perugia-Spezia di oggi pomeriggio sa già di sfida a eliminazione per i playoff, Brescia-Lecce di domani sera —di fronte i due migliori attacchi del torneo— dirà molto sulle aspirazioni reali di Corini e Liverani, Verona-Pescara di lunedì è la forza della Storia contro l’energia della Rivoluzione.
Però se vogliamo restare in tema King, questa B racconta anche di talismani e magia: il Foggia era piombato all’ultimo posto dopo il k.o. di Livorno, crisi nera, Grassadonia via, eccetera eccetera. Poi, con Pavone jr in panchina, rossoneri trasformati e vincenti: se non è magia questa...

Sezione: Rassegna / Data: Sab 15 dicembre 2018 alle 10:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Anna Vuerich
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